Da sempre i prodotti cosmetici assolvono a due funzioni: cura del corpo e cura dell’immagine. Non sempre però le due cose vanno di pari passo, basti pensare alle ingenti quantità di cipria che usavano i nobili in pieno periodo barocco, per ovviare a una grave carenza in fatto di igiene. Oggi l’ago della bilancia pende da tutt’altra parte, tanto che i dermatologi mettono in guardia i consumatori dall’eccesso di igiene. Non c’è da stupirsi, perché gli articoli igienici nascondono un vero e proprio arsenale di sostanze chimiche, dall’allume allo xilolo, che non giovano né al corpo né alla natura. Ecco alcuni esempi
I composti policiclici e i nitro-muscosi sono essenze contenute in profumi, creme idratanti, saponi, additivi per il bagno e shampoo. Sono estremamente stabili e gli impianti di depurazione non sono in grado di intercettarli. L’UE ha vietato alcuni composti nitro-muscosi per i cosmetici, ma altri vengono ancora impiegati. Ricordate poi che nelle tinture per capelli, tanto utili per “cambiare look”, vengono utilizzati gli aromi fenilendiammina e toluendiammina. Altrettanto preoccupanti sono la resorcina e l’alfa-naftolo. Non sono uno scherzo nemmeno gli onnipresenti conservanti come il triclosan — un composto di cloro antibatterico che, ampiamente diffuso, ha ormai dato vita a una flora di germi resistenti — né tanto meno l’allergenico bromometilpentandinitrile (metildibromoglutaronitrile), che potrebbe finire sulla lista nera della Commissione UE dei conservanti da vietare.
I cosmetici naturali sembrano quindi essere la soluzione per tutelare la salute e l’ambiente, ma non tutti i prodotti definiti “naturali” o “biologici” rispettano i parametri della biocosmesi. E nemmeno in questo caso le materie prime sono illimitate: per l’olio di palma, un’importante sostanza ricavata da piante coltivate in vaste piantagioni, le foreste vergini indonesiane arretrano a ritmi allarmanti, inoltre molte piante curative e aromatiche vengono raccolte in modo tanto massiccio da essere a rischio di estinzione.
Consigli
Riflettete su cosa vi occorre realmente. Basta documentarsi un minimo sulle sostanze preoccupanti contenute nei prodotti cosmetici, per passare in rassegna l’elenco degli ingredienti con occhi diversi.
La domanda se propano, butano, dimetiletere o quant’altro siano i sostituti ideali al CFC, trova risposta se passate ai prodotti con erogatore a spruzzo riutilizzabile: non contengono gas propellenti e non sono usa e getta. Questi prodotti riducono poi drasticamente il grave problema del rischio di inalazione di particelle, peraltro comune a tutti gli spray. Concedetevi qualche attimo in più per farvi la barba, giusto il tempo necessario di mescolare il sapone con il pennello, evitando quindi la bomboletta spray.
Nei dentifrici molta schiuma non è sinonimo di altrettanta igiene. Cercatene uno senza sodio laurilsolfato. Questo tipo di schiumogeno irrita la mucosa, può intaccare lo smalto dei denti e inquina le acque. Gli spazzolini con l’estremità superiore rimovibile, infine, aiutano a ridurre i rifiuti provenienti dalla stanza da bagno.
I prodotti riflessanti per capelli sembrano più innocui rispetto alle tinture. Ma anche nel riflessante, che dovrebbe limitarsi a esaltare il colore naturale, spesso sono presenti le sostanze chimiche usate per la tintura, ve ne potete accorgere quando nella confezione sono presenti due flaconi anziché uno solo. Le tinture vegetali di norma hanno un impatto minore sull’uomo e sull’ambiente, ma anche il rosso acceso estratto dalla radice di robbia.
Provate a usare uno smalto a base di acqua, in questo modo potrete fare a meno dell’acetone, che è una sostanza tossica.
Al momento dell’acquisto cercate il marchio di qualità garantisca un livello minimo di composti, in cui possibilmente non compaiano composti nitro-muscosi, paraffina u altri derivati del petrolio. Preferite infine i prodotti che utilizzano mate rie prime vegetali provenienti in ampia parte da coltivazioni biologiche controllate.
In conclusione
Per i consumatori i cosmetici rappresentano una voce di spesa tra le più dispendiose, e alcuni arrivano a spendere vere e proprie fortune. Ma se saprete accontentarvi dello stretto indispensabile, le vostre finanze, le acque e l’atmosfera ve ne saranno infinitamente grate. Numerosi test hanno inoltre dimostrato che sono proprio i prodotti più costosi a contenere percentuali superiori alla media di
sostanze problematiche.